Medici senza futuro, un futuro senza medici

6 Mag 2022 | News, Segretario

Secondo un’indagine condotta dalla Federazione CIMO-FESMED, il 73% dei medici lavora più di quanto previsto dal contratto (38 ore a settimana) ed il 20% di questi è addirittura costretto a lavorare più di 48 ore a settimana, violando la normativa europea sull’orario di lavoro.
I turni vengono stabiliti ormai in quasi tutte le Aziende settimanalmente e non mensilmente, rendendo impossibile l’organizzazione di qualsivoglia attività extra- lavorativa e schiacciando in modo consistente – soprattutto per i più giovani – le possibilità di dedicare tempo alla vita sociale e familiare.
Inoltre andare in ferie risulta ormai impossibile: il 43% dei medici che hanno risposto al sondaggio ha tra gli 11 e i 50 giorni di ferie accumulati; il 24% tra i 51 e i 100 giorni; il 18% ha accumulato addirittura più di 100 giorni di ferie.
Ore di straordinario e giorni di lavoro necessari non solo a far fronte alla carenza degli organici, ma anche alla compilazione degli innumerevoli atti amministrativi richiesti ai medici, che sottraggono tempo prezioso alla cura e al rapporto con i pazienti, nonostante in quasi tutte le Aziende sia stato assunto personale amministrativo in misura maggiore degli standard previsti dalla Legge: sono pochissimi gli ospedali in cui il numero degli amministrativi corrisponde al 7% del personale complessivo previsto dal DM 70/2015; molti, invece, quelli in cui tale percentuale risulta raddoppiata, erodendo risorse che dovrebbero invece essere destinate all’assunzione di personale sanitario.
Allo stesso modo, viene ignorato il diritto del personale sanitario all’aggiornamento continuo: nonostante la formazione del personale sia un preciso dovere di ogni amministrazione pubblica a cui le aziende dovrebbero dedicare almeno l’1% del monte retributivo, da un’analisi del Centro Studi CIMO risulta che la media nazionale si ferma allo 0,3%.
Questi e altri i dati in uscita il 19 aprile nel DOSSIER CIMO FESMED che raccoglie le principali criticità riscontrate dai medici, auspicando un confronto serrato con le Istituzioni per una loro rapida soluzione.